
Sabina Belli, A.d. di Pomellato, racconta al Corriere della Sera l’investimento sui giovani fatto dall’azienda che dirige per rinnovare la manodopera partendo dalle scuole orafe come Galdus, con cui è nata un’importante collaborazione. «Per trovare vocazioni bisogna creare occasioni di incontro, spiegare, coinvolgere i ragazzi – spiega Sabina Belli. Quest’anno, per la prima volta dall’inizio del progetto Pomellato Virtuosi, si è concluso l’intero percorso di formazione, siamo a 25 stage curriculari – come orafi, nel centro studi, nella logistica – e altri dieci presso alcuni nostri fornitori. Cinque ragazzi sono stati inseriti in azienda: tre assunti e due in stage extracurriculari. E questo ha innescato anche stimoli positivi anche al nostro interno, perché i giovani portano nuove conoscenze e culture, a partire dalla tecnologia»
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