Il disability manager facilita l’inserimento in azienda dei lavoratori disabili e svantaggiati. Sempre di più si parla di questa figura in azienda, come modalità di gestione che tiene conto delle differenze tra le persone e le valorizza: genere, cultura, religione, disabilità, svantaggio sociale sono alcuni degli ambiti presi in considerazione.
La principale funzione del disability manager è quella di mediare tra le istanze dei lavoratori disabili e quelle dell’azienda per evitare discriminazioni, favorire l’accessibilità e l’inclusione socio-lavorativa.
Le aziende che inseriscono i lavoratori disabili e svantaggiati possono usufruire della Dote Impresa.
Fino ad esaurimento risorse e fino al 30 dicembre 2018, ci saranno:
- Incentivi (incentivi alle assunzioni / contributi per l’attivazione di tirocini)
- Consulenza e Servizi (in regime de minimis per max 2000 euro): consulenza organizzativa e sulla responsabilità sociale d’impresa; formazione del personale interno (persone disabili e rispettivi tutor aziendali); gestione degli aspetti amministrativi e opportunità L. 68; consulenza per selezione ausili e adattamento posto di lavoro; consulenza e accompagnamento al riconoscimento dell’invalidità per lavoratori già in organico (per invalidità sopravvenute)
- Acquisto ausili fino a 10.000 euro
- Creazione di isole formative: su questa voce sono previsti maggiori finanziamenti, fino a complessivi 49.000 euro (4000 per consulenza / formazione, 30.000 per il tutor, 15.000 per acquisto ausili, adattamento del posto di lavoro)
- Contributi per lo sviluppo della cooperazione sociale – in caso di assunzione di persone disabili (10.000 euro per ogni disabile, fino ad un max di 30.000 euro)